Che cosa succede in casa una volta che è scattato l’allarme? Ma soprattutto, come viene processata l’emergenza dalle centraline operative? Scopriamo insieme qualcosa di più sulla gestione del furto per capire meglio qual è il sistema di sicurezza più adatto alle nostre esigenze.
La questione sicurezza è un tema particolarmente sentito qui in Italia. Con il crescere delle incertezze, sale il bisogno di protezione personale. Secondo i dati del Censis del 2018, il 92,5% degli italiani adotta almeno un accorgimento per proteggersi da ladri e rapinatori. Pensiamo per esempio alla porta blindata, che protegge circa 33 milioni di italiani; 21 milioni di cittadini posseggono un impianto di allarme, mentre circa 17 milioni hanno fatto montare inferriate a porte e finestre. Circa 10 milioni, invece, hanno installato una telecamera e, nel 29% dei casi, si lasciano le luci accese come metodo deterrente.
Prendiamo il caso dei 21 milioni di italiani, ovvero quasi il 42% della popolazione italiana, che hanno deciso di installare un antifurto. Che cosa succede quando si verifica un tentativo di furto – o presunto tale – e in che modo le autorità si attivano per arginare i danni? La risposta a questa domanda dipende innanzitutto dal tipo di impianto che si è deciso di installare. Per esempio, nel caso in cui l’impianto sia dotato di sirena d’allarme o sia collegato a un App in comunicazione con le Forze dell’Ordine o una Centrale Operativa. Inoltre, che succede quando si verifica un falso allarme?
Furto in abitazione: quando scatta l’allarme
Sei disponi di un sistema di antifurto a sirena, puoi ben immaginare quello che succede. L’intrusione ha inizio, l’allarme scatta e un forte suono si propaga in tutto il circondario. Gli allarmi tradizionali di questo tipo hanno un costo molto ridotto e, naturalmente, suonano anche in caso di falsa allerta. Sarà compito del proprietario assicurarsi che l’allarme è scattato per un motivo preciso e contattare le autorità competenti.
Nel caso in cui il sistema antifurto sia invece collegato ai combinatori telefonici, sarà l’impianto a mettersi in contatto con le Forze dell’Ordine o altri numeri di telefono. Il vantaggio qui è che i soccorsi arriveranno autonomamente, poiché contattati dal sistema. Ovviamente, nel caso in cui il sistema sia soggetto a falsi allarmi, il problema permane: quante volte le Forze dell’Ordine o i vicini decideranno di mobilitarsi prima di pensare “Ah, sarà stato il gatto anche ‘stavolta?”.
Gli allarmi wireless, invece, hanno una connessione a internet e possono essere consultati tramite App sui propri sistemi di casa o ovunque ci si trova. Quando installati a una telecamera, questi possono permetterci di vedere – in qualsiasi momento – quello che sta accadendo negli ambienti che vogliamo proteggere. Possiamo decidere di occuparcene noi, oppure di delegare il compito di capire se l’allarme è “vero” o meno a una centrale operativa presidiata da professionisti capace di comprendere meglio le dinamiche dell’evento. Questi sistemi, operativi h24, permettono una verifica di tutti gli scatti dell’allarme e inviano i controlli solo nel momento in cui si sta effettivamente verificando un’effrazione.